Gentili pazienti,
Veniamo alla seconda parte della nostra informativa, relativa alle procedure da attuare nelle aree operative.
Come già ricordato, la prevenzione della trasmissione di infezioni e malattie è da sempre una priorità nello studio odontoiatrico, a protezione dei pazienti, del personale e di noi stessi.
Cosa cambia? Non molto, in verità, sotto questo punto di vista.
Siamo infatti abituati ad usare da sempre i purtroppo ormai famosi DPI (dispositivi di protezione individuale), a mettere in pratica procedure atte ad evitare le infezioni crociate, ad utilizzare e smaltire correttamente materiale monouso e a sterilizzare tutti gli strumenti con autoclavi di tipo ospedaliero.Sono procedure che non sempre si notano all’interno dello studio, avvenendo prevalentemente in locale dedicato, ma occupano il personale per buona parte della giornata lavorativa.
Certo, saremo un pò più “bardati”, ma lo faremo per il rispetto della salute di tutti…
Vi abituerete a vederci “mascherati”!
Attueremo, fino alla fine dell’emergenza, i protocolli di vestizione e svestizione consigliati da Istituto Superiore di Sanità, Ospedale Spallanzani (Roma) e Regione Lombardia.
Vestizione e svestizione degli operatori avverranno in locale dedicato (lo Studio 1, il primo nel corridoio, diventerà la nostra “zona filtro”).
In caso di sedute in cui potrebbe essere prodotto aerosol anche voi sarete protetti con camice e cuffia monouso (i calzari per i pazienti, come sapete, da noi non sono una novità).
Le zone cliniche saranno preventivamente liberate da ogni oggetto non strettamente necessario all’attività prevista per ogni specifico appuntamento e non sarà consentito al personale entrare e uscire dall’area operativa senza giustificato motivo.
Il controllo dell’aerosol sarà attuato con la seguente strategia:
- Uso della diga di gomma: universalmente riconosciuta come miglior barriera di isolamento fra la bocca e l’ambiente circostante. Si tratta di un presidio ben noto ai nostri pazienti, anche se non tutti possono sapere che nel nostro studio viene usata dalla fine degli anni ’60, grazie al fondatore, Dott. Sergio Carboncini);
- Aspirazione supplementare: nuove macchine con aspiratori della potenza di oltre 700mcubi/ora da posizionare vicino alla testa del paziente
- Limitazione dell’uso di strumenti alimentati ad aria e che producono aerosol (turbine e ablatori) in favore di strumenti manuali o a movimento elettro/meccanico
Alla fine della seduta l’area clinica verrà disinfettata, sanificata e areata.
A questo proposito ricordiamo che durante le sedute saranno in funzione le macchine per la purificazione dell’aria con filtri HEPA, capaci di trattenere particelle di dimensioni 100 volte inferiori al virus, stiamo parlando di nanometri, cioè millesimi di micron, ovvero milionesimi di millimetro…
La pulizia dell’aria è di fondamentale importanza, perché l’aerosol può persistere nella sala fino a 3 ore senza opportuno ricambio (Journal of Hospital Infection, 2020; New England Journal of Medicine, 2020).
Infine una buona notizia: uccidere il virus sulle superfici, fortunatamente, è relativamente facile.
Dopo aver usato i detergenti usuali, e nell’ambito di procedure controllate, una soluzione alcolica al 70%, o una soluzione di ipoclorito allo 0,1-0,5 %, o ancora una soluzione di alcol isopropilico al 70-80% (sempre applicate per un minuto), sono ugualmente efficaci (Kampf; Journal of Hospital Infection, 2020).
Ricordiamoci che non ci potremo stringere la mano, per un pò di tempo, ma ci inventeremo un modo per farlo a distanza.
Nel frattempo vi salutiamo, con la speranza di rivedervi presto.
Fabio e Sandra Carboncini